Parodontite: cure, terapie, alimentazione

 

Quando parliamo di parodontite ci riferiamo a quelle patologie che riguardano l’insieme dei tessuti (parodonto) all’interno e sui quali è alloggiato ogni singolo dente. È un problema da non sottovalutare in quanto da esso dipende la salute e la stabilità dei nostri denti.

 

 

In questo articolo, realizzato con la consulenza di Odontoian, centro specializzato nella cura della parodontite a Roma, descriveremo le cure per trattare e prevenire la parodontite e le terapie più efficaci anche in stadi più avanzati. Inoltre dedicheremo un po’ di spazio a parlare dell’alimentazione per capire quali alimenti possono aiutare a prevenire ed a evitare la parodontite e quali possono favorirne l’insorgere.

 

Parodontite: la prevenzione

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La migliore cura per la parodontite è senza dubbio la prevenzione. Ciò che significa che anche in assenza di sintomi particolari è buona abitudine sottoporsi a controlli periodici per assicurarsi della salute sia dei denti che del parodonto. I controlli effettuati da un professionista sono indispensabili per scorgere anche il più piccolo segnale di inizio di parodontite e intervenire mentre il problema si trova ancora in uno stadio embrionale.

Quando il parodonto viene intaccato la stabilità del dente è compromessa e se non si interviene in tempo con delle cure efficaci gli effetti possono essere deleteri.

Per questo il paziente non dovrebbe sottovalutare i sintomi che sono alla base di un inizio di parodontite. Tra questi c’è il sanguinamento delle gengive (spontaneo o provocato), l’ingrossamento delle gengive e l’alito cattivo.

Se tra una visita e l’altra cominciassimo ad accusare qualcuno di questi sintomi è bene rivolgersi subito al nostro dentista di fiducia.

 

 

Parodontite: fattori di rischio

Prima di stabilire la cura più indicata per un paziente è necessario cercare di individuare la causa (o le cause) per poter intervenire in modo mirato su questa/e. I fattori di rischio che possono provocare la parodontite sono diversi.

 

Tra questi, ci sono i seguenti:

  • Placca batterica

  • Sanguinamento gengivale

  • Diabete

  • Stress

  • Alterazione delle difese immunitarie

  • Tasche gengivali

  • Familiarità

 

 

Parodontite: le cure

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Trattandosi fondamentalmente di un’infezione batterica la parodontite ha spesso radici legate a cattive abitudini di igiene orale. Per esempio, la presenza di placca batterica richiede un intervento sulle modalità con cui il paziente si lava i denti. In questo caso il professionista cercherà di capire come viene utilizzato lo spazzolino e il filo interdentale e aiuterà il paziente a utilizzare questi accessori nel modo giusto al fine di evitare che la placca si ripresenti in futuro.

Laddove alla placca dentale si aggiunge anche il sanguinamento gengivale è necessario, nella maggioranza dei casi, procedere con una pulizia dentale al fine di rimuovere la placca e il tartaro che molto probabilmente hanno cominciato a intaccare la salute del parodonto. A questo punto sarà necessario fare un sondaggio parodontale completo al fine di stabilire se vi sono altri fattori che richiedono un intervento più specifico.

 

Parodontite: le terapie

Anche quando si tratta di determinare il tipo di terapia da adottare il fattore tempo può fare la differenza. Se si interviene subito è possibile riuscire a far regredire il decorso della malattia sottoponendosi a terapie non chirurgiche che hanno come obiettivo rimuovere progressivamente la placca batterica e lasciare che i tessuti si rigenerino spontaneamente.

Tra le terapie più all’avanguardia in questo momento troviamo l’ablazione meccanica al microscopio e il laser ad alta potenza.

 

 

Ablazione meccanica al microscopio e sedute di laser ad alta potenza

In cosa consiste questo trattamento? In una serie di sedute volte a eliminare, attraverso un processo di ablazione meccanica, in profondità, la placca batterica annidata in tutti gli anfratti del parodonto.

E in seconda battuta all’esposizione del parodonto alla stimolazione di un laser ad alta potenza per favorire la rigenerazione dei tessuti in maniera spontanea. Ciascuna seduta di ablazione meccanica al microscopio e di laser ad alta potenza, durano rispettivamente circa una e tre ore. Se la durata è troppo lunga per il paziente è possibile suddividere questo processo in più sedute.

È consigliabile sottoporsi a queste seduteogni 3-4 giorni, così da non lasciare ai batteri parodontali il tempo di riprodursi e mettere in condizione i tessuti parodontali di rigenerarsi grazie all’azione biostimolante del laser.

 

Interventi chirurgici per una parodontite in stadio avanzato

Laddove la parodontite ha raggiunto uno stadio già avanzato la chirurgia parodontale diventa spesso l’unica terapia possibile per riportare il parodonto a condizioni di salute ottimali. Per esempio, quando sopraggiunge una sensibile riduzione delle gengive, e ciò è evidente dall’allungamento dei denti, è necessario intervenire chirurgicamente per andare a ricostruire il tessuto che è venuto a mancare.

Lo stesso concetto si applica ai tessuti ossei. Quando non si interviene in tempo la placca batterica procede inesorabilmente a deteriorare sempre di più i tessuti ossei causando la formazione di crateri interdentali (le cosiddette tasche parodontali). In questi casi non rimane altro che intervenire chirurgicamente per ricostruire i tessuti persi.

Tuttavia, le tecniche attualmente in uso sono così all’avanguardia che anche laddove lo stadio della malattia è avanzato è possibile, con una serie di interventi mirati, ripristinare lo stato di salute del parodonto con risultati soddisfacenti.

 

 

Parodontite: l’alimentazione

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Come per altre disfunzioni e/o patologie l’alimentazione ha un ruolo importante. Ci sono alimenti che se consumati in eccesso possono favorire l’insorgere della parodontite mentre altri che possono esercitare una funzione disinfiammante e deterrente.

Alimenti che possono evitare la parodontite

  • Agrumi (arance e limoni): la loro funzione antisettica ha un effetto disinfiammante, tonificante e cicatrizzante per le gengive;

  • Kiwi;

  • Cibi ricchi di vitamina E (noci, burro, torlo d’uovo, olio d’oliva): contrastano il sanguinamento gengivale;

  • Cipolle: grazie alle loro proprietà antibatteriche sono in grado di contrastare ben 4 ceppi batterici responsabili di problemi e disturbi gengivali. Ancora meglio se consumate crude.

 

Alimenti che possono favorire la parodontite

  • Fritture;

  • Alimenti grassi;

  • Cibi croccanti;

  • Alimenti e bevande ricche di zucchero.

 

Anche se non è ragionevole bandire completamente questi alimenti è bene consumarli con moderazione in quanto la difficoltà a digerirli può facilmente ripercuotersi sulla salute delle gengive.

 

Per concludere, la parodontite è un problema da non sottovalutare. La prevenzione, attraverso periodici controlli, rimane sempre la cura migliore. Qualora sia necessario ricorrere a trattamenti più specifici esistono terapie non chirurgiche molto efficaci in grado di permettere al sistema parodontale di rigenerarsi. Anche laddove sia necessario intervenire chirurgicamente le tecniche di ricostruzione attuali in uso sono decisamente in grado di produrre risultati eccellenti!