Denti del gatto: come sono fatti, quanti sono, pulizia e igiene

 

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La bocca del gatto e i suoi denti nel corso della vita dell’animale subiscono poche modifiche; alla nascita infatti sono presenti ben ventisei denti da latte molto sottili che prima del sesto mese di vita vengono poco alla volta sostituiti da trenta denti permanenti che serviranno quotidianamente per la sua alimentazione.

 

 

In particolare i trenta denti permanenti del gatto sono 4 canini, affilati e taglienti, inclinati verso l’interno della bocca per impedire che l’eventuale preda possa fuggire mentre gli incisivi sono 12 e servono sia per mangiare che per curare meglio il mantello, oltre a 8  premolari e 6  molari, adatti a sminuzzare il cibo, a tagliare e masticare la carne. E se è vero che la bocca del felino è piccola, anche per quelli di taglia abbondante, ha comunque un’apertura molto ampia e per questo la giusta cura dei denti non è semplice.

Il gatto infatti si pulisce la dentatura alimentandosi, quando sfrega i denti sulle ossa e questo gli serve soprattutto per eliminare il tartaro, quella sostanza prodotta dai sali della saliva e dai resti del cibo che è tipica anche degli animali carnivori e può essere una sorgente di infezione, oltre che di irritazione delle gengive, provocando quindi malattie come gengiviti e peridentiti che portano alla caduta dei denti e ad un odore nauseante in bocca.

 

Come controllare le gengive del gatto?

Bisogna sollevare il labbro e osservare il colore delle gengive, al di là delle aree nere. Se il sangue ha una normale circolazione basterà una leggera pressione del dito per fare sbiancare la gengiva. Se invece le gengive sono rosse significa che c’è presenza di sangue in bocca oppure una febbre o un’infezione, se sono bianche indicano anemia, emorragia oppure stato di shock, se sono gialle anticipano una probabile itterizia per disturbi del fegato o parassiti del sangue, o peritonite infettiva felina: stato di shock dovuto a mancanza di ossigeno e se sono rosa pallido indicano  shock, anemia o emorragia.

 

 

Come si puliscono i denti dei gatti

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Esattamente come i cani, anche i gatti non conoscono l’uso dello spazzolino e per nessun motivo con loro va usato il dentifricio che utilizzano i loro padroni normalmente. Però è bene abituare il gatto sin da piccolo a farsi spazzolare i denti in maniera regolare, utilizzando uno spazzolino di quelli per i bambini oppure quelli specifici per i mici. Il movimento è sempre dall’alto verso il basso, massaggiando anche delicatamente le gengive. Inoltre va sempre pulita anche la parte posteriore che è quella dove il tartaro si deposita più facilmente. Eventualmente, dopo un consulto con il veterinario, si può sottoporre il gatto a detartrasi, ossia una pulizia dei denti con la rimozione del tartaro in anestesia totale.