Laser per la cura della parodontite

 

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Purtroppo non sono poche le persone che soffrono di parodontite. Ma che cos’è in realtà? Si tratta di una malattia infiammatoria che coinvolge tutte le strutture del dente. La parodontite o più comunemente piorrea, se non trattata in maniera adeguata può provocare danni anche irreversibili come la perdita dei denti.

Se fino a qualche tempo fa per poter curare la parodontite si ricorreva al trattamento chirurgico (qui trovi invece rimedi naturali per curare la piorrea), oggi grazie a dei dispositivi innovativi come ad esempio il laser è possibile curare la problematica in maniera meno invasiva, ma con risultati a dir poco ottimali.

Dispositivi medicali al laser stanno trovando applicazioni in molti settori specifici, dalla dermatologia, alla chirurgia plastica, dalla ginecologia fino all'odontoiatria (puoi approfondire su www.eufoton.com)

Il laser è uno strumento che ha la capacità di trasmettere un fascio di luce intenso, rettilineo e preciso. Di tale luce si sfrutta la potenza energetica. E’ un dispositivo utilizzato oramai in diversi ambiti e anche l’odontoiatria ne fa parte.

Curare la piorrea mediante questo dispositivo dunque, rappresenta una svolta cruciale perché grazie ad esso è possibile evitare interventi chirurgici e d’altro canto il risultato che ne consegue per quel che riguarda la guarigione dalla malattia è garantito!

 

 

Laser per la cura della parodontite: ecco come funziona

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La parodontite è causata in principal modo da un’infezione batterica. Spesse volte per poter eliminare i batteri annidati nelle tasche gengivali si ricorre a determinati trattamenti farmacologici. Tuttavia non sempre apportano i risultati sperati, ed ecco che bisogna intervenire quanto prima per poter eludere definitivamente la problematica per non incorrere alla perdita dei denti.

La nuova terapia che oggi è presente in diversi centri dentistici è basata dunque, sull’utilizzo del laser. Questo strumento ha la capacità di penetrare all’interno delle tasche gengivali distruggendo così i batteri presenti. Ovviamente il tessuto gengivale non verrà compromesso, anzi grazie al processo di biostimolazione, sia il tessuto gengivale che l’osso del dente verranno rigenerati e d’altro canto tutti i tessuti infiammati guariranno nell’arco di breve tempo.

I tipi di laser che vengono utilizzati sono due: uno serve per raggiungere i tessuti molli (gengive e mucose), mentre l’altro raggiunge i tessuti più duri, quali ossa e denti.

Si tratta di un trattamento non chirurgico e non propriamente invasivo, infatti nella maggior parte dei casi non occorre sottoporre il paziente ad anestesia.

Per prima cosa il paziente verrà sottoposto ad una visita specialistica accurata, dove lo specialista gli fornirà tutte le spiegazioni e le risposte su questa tipologia di metodica. Controllerà la bocca e verificherà per mezzo di un apposito strumento l’eventuale presenza di tasche parodontali.

In aggiunta il paziente verrà sottoposto ad un test enzimatico per appurare o meno la presenza di un’infiammazione parodontale attiva. Prima di sottoporsi a questo esame, il paziente dovrà lavare i denti, mangiare o masticare chew-gum almeno un’ora prima dalla verifica dello stesso.

 

Laser per la cura della parodontite: come si svolge in dettaglio l’intervento

Come è stato accennato in precedenza, il paziente non viene sottoposto ad anestesia, per cui steso su un lettino o adagiato su una poltrona, lo specialista provvederà mediante un microscopio operatorio a rimuovere il tartaro sia sopra che sotto la gengiva.

In seguito, con l’ausilio del laser la carica batterica patogena verrà ridotta, raggiungendo i batteri anche nelle zone più nascoste.

Per appurare con certezza che tutti i batteri siano stati completamente annientati il paziente verrà sottoposto ad un’analisi microbiologica.

Se dal test si riscontra che i batteri non sono più presenti allora l’alitosi, il sanguinamento gengivale saranno soltanto un brutto ricordo.

Ovviamente per mantenere i risultati duraturi nel tempo è necessario non trascurare l’igiene orale e ovviamente, sottoporsi di tanto in tanto a dei controlli periodici che stabilirà lo specialista.

 

 

Laser per la cura della parodontite: i vantaggi

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Moltissimi sono i vantaggi che si possono ottenere ricorrendo al laser per la cura della parodontite.

 

Tra i più importanti annoveriamo:

·         Velocità di guarigione garantita;

·         Non richiede anestesia;

·         La guarigione è rapida;

·         Percentuale di successo elevata;

·         Non vengono eseguite incisioni o suture;

·         Il recupero del paziente è quasi immediato;

·         I risultati sono duraturi nel tempo;

·         Non vengono eseguite modifiche estetiche;

·         Trattamento che richiede poche sedute;

·         Il trattamento è indolore;

·         Non si verifica la presenza di sanguinamento gengivale dopo l’intervento.

 

Oltretutto prendendo in considerazione la suddetta tecnica per la cura della piorrea, gonfiore o recessione gengivale non si riscontreranno al post intervento.

 

Il trattamento parodontale con il laser è efficace per una serie di motivi:

·         Arresta nell’immediato l’infezione;

·       Elimina tutti i batteri presenti nelle tasche gengivali più profonde grazie alla potenza energetica del laser;

·         Rimuove i tessuti infetti;

·         Elimina l’alitosi;

·         Promuove la rigenerazione dell’osso e del dente grazie alla biostimolazione;

·         Garantisce risultati stabili nel tempo.

 

Meglio chirurgia convenzionale o laser?

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Nonostante la chirurgia convenzionale per molti pazienti risulti efficace, è stato comprovato che ricorrendo a tale metodica, i batteri non vengono completamente eliminati, pertanto con il trascorrere del tempo, la problematica si potrebbe nuovamente ripresentare.

Ricorrendo al trattamento con il laser invece, il problema non si pone, in quanto i batteri vengono annientati per mezzo del processo di decontaminazione.

In aggiunta, un altro aspetto da considerare è il seguente: con la chirurgia convenzionale il paziente viene sottoposto ad anestesia, con questa tecnica invece non occorre, pertanto la suddetta metodica si rivela particolarmente ideale per tutti quei pazienti che presentano controindicazioni all’anestesia,  oppure che soffrono di particolari patologie che possono risultare rischiose nella chirurgia convenzionale.

 

 

Laser per la cura della parodontite: quante sedute occorre fare?

Non esiste un numero specifico di sedute che bisogna fare, in quanto ogni paziente presenta una propria storia clinica per tale ragione non è possibile indicare un numero preciso.

 

Come riconoscere di avere la parodontite? Ecco i sintomi più comuni

·         Sanguinamento gengivale;

·         Alitosi ricorrente;

·         Mobilità dentaria;

·         La gengiva tende a ritrarsi scoprendo la gengiva del dente;

·         Sensibilità dentaria accentuata a caldo e a freddo.

 

Trascurando i sintomi, la patologia tende progressivamente ad accentuarsi con conseguenze ed impatti sul paziente a dir poco devastanti, perché se non viene trattata in tempo e in maniera adeguata, il rischio di perdere i denti è molto alto, come illustrato in precedenza.

Quindi la parola d’ordine in questo caso è, agire immediatamente, prima che la situazione si faccia più complicata del dovuto!