I denti della balena, come si chiamano, come sono fatti

 

 

Gli oceani sono una fonte di conoscenza per la fauna e la flora marina. Tra i tesori dal valore inestimabile e su cui aleggiano anche veli di fascino e curiosità, ci sono le balene e tutto ciò che le riguarda. Grazie all’evoluzione della specie, questi animali hanno raggiunto delle dimensioni considerevoli, che altri animali non possono eguagliare.

 

Questi bellissimi e incredibili mammiferi, hanno i polmoni, respirano come noi e mangiano anche come noi. Molto affascinante tuttavia è la loro struttura boccale.

 

 

Come si chiamano i denti della balena?

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A seconda della specie di cetaceo, i loro denti possono tanto essere simili ai nostri tanto differenziarsi in larga specie. Nell’Oceano infatti ci sono alcuni generi di balene che anziché avere la dentatura classica dei mammiferi, hanno delle sorte di zanne che prendono il nome di fanoni.

L’attenzione molto dettagliata sui denti delle balene sorge dal fatto che sono molto importanti i compiti che hanno questi ultimi per la sopravvivenza dell’animale stesso. La balena si nutre di altri pesci, di dimensioni più piccoli, o di altri animali, a seconda della specie a cui appartiene. E a seconda della sua dieta cambia anche il compito del suo apparato dentale.

 

I fanoni della balena nati grazie all’evoluzione della specie in milioni di anni

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Le balene si dividono in odontoceti e misticeti. Quest’ultima categoria è quella dotata di fanoni, anche se doveroso è evidenziare che gli antenati delle balene avevano tutt’altra struttura di bocca.

Gli avi di questi cetacei infatti avevano dei denti differenti che servivano a mangiare e nutrirsi in modo più aggressivo. Allora infatti le balene non mangiavano krill o piccoli pesci, ma prende decisamente più grandi. Secondo le ricerche zoologiche basate sui fossili dei denti delle prime balene, i misticeti di allora non erano filtratori come quelli moderni, ma erano predatori aggressivi come i capodogli. Col tempo poi sono cambiate le esigenze, mutando così anche la loro conformazione orale e il portamento dei loro denti, che per l’appunto sono diventati fanoni.

 

 

Cosa mangiano le balene

Prima di andare ad esaminare nel dettaglio composizione ed utilizzo dei denti delle balene, dobbiamo partire dal presupposto che in genere i cetacei si cibano di quintali e quintali di pesci per mantenere la loro stazza, fino al 3% del loro peso al giorno.

Nel caso di specie come capodogli e narvali, le dimensioni sono più ridotte e dunque occorre meno cibo (anche perché sono specie che hanno denti e non fanoni). Invece, viceversa, nel caso di cetacei di grosse dimensioni, occorre molto più cibo affinché restino prestanti le funzioni vitali. Nei prossimi due paragrafi andremo a conoscere la dieta tipica delle balene dentate e delle balene con fanoni.

 

Le Balene dentate

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Gli odontoceti sono le specie di balene dentate. Queste ultime, grazie al loro apparato orofaringeo si nutrono di qualunque tipo di animale, dai pesci piccoli, ai calamari, agli squali. Di tanto in tanto, grazie ai loro denti molto appuntiti riescono ad afferrare anche foche e leoni marini. In alcuni casi poi sono allettate dagli orsi polari, anche se capita raramente che riescano a cibarsi di questi animali a causa del fatto che non si avvicinano ai ghiacciai.

Cerchiamo adesso di capire come funzionano i denti delle balene.

Le balene odontocete hanno un massimo di 206 denti all’interno della loro bocca. Tuttavia la loro funzione non è collegata alla masticazione. Pare infatti che le balene utilizzino la dentatura per azzannare e uccidere le loro prede e non per triturare il cibo. Dopo aver morso le loro vittime, le balene ingoiano direttamente il cibo. Anche perché hanno una digestione tale che in caso di magra, raziona il cibo ingerito per sopportare la fame.

 

I Misticeti

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I misticeti sono i tipi di balena più diffuse nell’Oceano. Hanno dimensioni più grandi e si nutrono diversamente dalle loro sorelle. Hanno infatti i fanoni, ovvero dei micro filamenti che l’animale sa soprattutto per filtrare il cibo.

E infatti grazie a questa specie di griglia davanti alla bocca le balene mangiano krill o plancton. Quando aprono la bocca permettono ad una enorme quantità di acqua e di pesci di entrare, dopodiché mettono in uso questi fanoni per selezionare cosa far passare nel tubo digerente e cosa no.

Pertanto contrariamentealla balena dentata che predilige i pesci di grandi dimensioni, i misticeti, si accontentano di cibo più piccolo. In particolare il krill è un crostaceo di dimensioni ancora più ridotte rispetto ad un gamberetto che nuota libero nell’Oceano e si sposta da un punto all’altro in banchi di migliaia di milioni di esemplari.

Proprio grazie ai fanoni, i misticeti sono in grado di filtrare centinaia di migliaiadi questi krill, così come anche plancton o altri pesci che si sono avvicinati al krill per mangiarlo. Proprio per questo in un secondo momento usano questi particolari denti per riuscire a filtrare il cibo nel migliore dei modi.

Se le balene appartenente ai misticeti sono coscienti che stanno per affrontare un periodo di magra (soprattutto durante i flussi migratori), tendono a mangiare ancora di più per accumulare grandi quantità di grasso sotto la pelle. In questo modo durante il viaggio non saranno costrette a fare sosta per cibarsi. Questo tra l’altro è il motivo per cui arrivano nel luogo di destinazione sempre più magre rispetto al momento della partenza

 

 

Qualche info in più sui fanoni di una balena

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Abbiamo parlato dell’utilizzo che le balene fanno dei loro denti, ma come si impongono questi ultimi? Parlando della specie dei misticeti, i fanoni possiamo definirli come delle formazioni cornee sfrangiate e che hanno la funzione di effettuare un processo di filtraggio. Più precisamente il cibo viene trattenuto da questi fanoni che a loro volta consentono all’acqua di scendere via.

Di norma un cetaceo possiede più o meno 300 fanoni (a fronte dei 206 degli odontoceti) e si trovano sull’arco della mascella. La loro consistenza è abbastanza elastica, e per quanto concerne le dimensioni essi variano a seconda della specie in esame. Ad esempio in balene dalle dimensioni più grandi (come ad esempio la balenottera azzurra) possono raggiungere anche i 3,5 metri di lunghezza. Ci sono viceversa balene di piccole dimensioni che hanno poi fanoni lunghi appena mezzo metro, altre invece li hanno delle dimensioni più elevate ma non spropositate come quelle della balenottera azzurra.

Queste lamine molto affilate si compongono di molte proteine tra cui la cheratina (che ricordiamo è una proteina filamentosa molto forte che rende i fanoni elastici) a sua volta ricca di zolfo. Inoltre all’interno dei fanoni si trovano anche piccole tracce di un minerale osseo dettoidrossiapatite, oltre a quantità contenute di manganese, rame, boro, ferro e per finire anche calcio.

I fanoni, detti anche stecche di balena, si dispongono su due file parallele, e sono più larghi in prossimità delle gengive. Essi sono disposti uno accanto all’altro come fossero le setole di un pettine per capelli.

Alcune specie come le "balene della Groenlandia", non solo hanno fanoni molto lunghi ma possiedono anche una mascella più piccola e molto incurvata nella parte inferiore mentre quella superiore è stretta.

 

Qualche curiosità sui fanoni

Fino a qualche decennio fa il fanone della balena “faceva gola” anche agli essere umani. Durante la caccia alle balene infatti l’uomo estraeva i denti del cetaceo per poterli utilizzare nel fare quotidiano. La loro composizione infatti permetteva di costruire oggetti di ogni specie o genere.

Tipico esempio è dato dalle fruste per i carrettieri, nonché dalle aste per gli ombrelli. Addirittura qualche corsetteria utilizzava i fanoni come stecche per irrigidire i corsetti degli abiti femminili. Per fortuna questo utilizzo è andato attenuandosi, in quanto la plastica è divenuta un valido sostituto.