Piorrea: cause, sintomi, cure, rimedi naturali

 

Tra le patologie a carico della bocca rivestono un ruolo di primaria importanza, in termini di salute dentale, quelle relative alle gengive e agli apparati di sostegno dei denti. In questo contesto, una delle malattie più diffuse è rappresentata da quella che comunemente viene chiamata piorrea (in ambito odontoiatrico si definisce “parodontite”).

La piorrea è una grave infiammazione del parodonto ossia dei tessuti molli e ossei che comprendono gengive, legamenti parodontali, cemento radicolare e osso alveolare. Come tutte le malattie dentali, se trattata con tempestività, cioè quando compaiono i primi sintomi, può essere curata con efficacia; più difficoltoso è invece il recupero quando la malattia è in fase avanzata, come ci spiega il dentista Carlo Setta, medico odontoiatra da oltre 35 anni, dal suo studio di Pescara.

 

 

Piorrea: definizione

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La piorrea è un termine che indica vari tipi di patologie caratterizzate da un insieme di malattie infiammatorie che interessano il parodonto, cioè quei tessuti che circondano e sostengono i denti: cemento radicolare, legamento parodontale e osso alveolare. La piorrea comporta la perdita progressiva della forza sostenitrice dell’osso alveolare attorno ai denti e se non trattata, può portare alla mobilizzazione e la successiva perdita di denti con persistente fuoriuscita di sangue e pus.

 

Cause della piorrea

Le cause dell’insorgere della parodontite sono molteplici, una delle principali è il processo di invecchiamento che induce la gengiva a ritirarsi e a perdere aderenza con l’osso alveolare; altre cause sono legate alla scarsa igiene dentale, il fumo di sigaretta, l’eccessivo consumo di alcolici e le alterazioni di flora batterica ed enzimi salivari.

Il manifestarsi di tale patologia insorge quando i batteri intaccano le tasche parodontali (placca e tartaro sono i principali responsabili della diffusione dei batteri) e, col passare del tempo, sono in grado di distruggere gengiva ed osso, causando la perdita dei denti nel caso peggiore.

Alcuni studi hanno dimostrato che esiste anche una componente ereditaria, per cui, se abbiamo uno o più familiari che hanno sviluppato tale patologia, abbiamo più probabilità di svilupparla anche noi; naturalmente, il fatto che possano esserci casi di piorrea in famiglia non vuol dire che debbano necessariamente svilupparla tutti gli altri. È stata anche dimostrata una predisposizione genetica che renderebbe alcuni soggetti più a rischio nello sviluppo della malattia.

 

Sintomi della piorrea

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I sintomi della piorrea in fase iniziale sono difficili da interpretare come segno di insorgenza della malattia in quanto possono essere facilmente scambiati con semplici infiammazioni della mucosa che generano moderati sanguinamenti o leggero gonfiore delle gengive.

Quando la patologia progredisce si verificano i cosiddetti “sintomi tardivi” che comprendono il sanguinamento abbondante delle gengive, alitosi, mobilità dentale accentuata, fino alla comparsa di spazi tra i denti, segni che caratterizzano già una piorrea in stato avanzato e urgente da curare. Bisogna specificare, nell’ottica della prevenzione dentale, che la piorrea è una malattia grave ma può essere completamente curata se riconosciuta e trattata in tempo, ossia prima che il processo di infezione batterica non si sia esteso particolarmente.

 

Nello specifico i sintomi della piorrea possono includere:

  Arrossamento o sanguinamento delle gengive mentre ci si lava i denti, si usa il filo interdentale o si mastica cibo duro;
    Persistente gonfiore delle gengive;
    Sputare sangue dopo il lavaggio dei denti con il comune spazzolino;
   
Alitosi e sapore metallico persistente in bocca;
    Recessione gengivale, con conseguente allungamento apparente di denti.
   Tasche profonde tra i denti e le gengive;
    Perdita dei denti, nelle fasi successive (anche se questo può verificarsi per altri motivi).

I pazienti devono essere al corrente del fatto che l’infiammazione gengivale e la distruzione ossea sono in gran parte indolori. Quindi, le persone potrebbero erroneamente supporre che un sanguinamento indolore dopo la pulizia dei denti sia insignificante, anche se questo può essere un sintomo di progressione della piorrea.

 

 

Diagnosi della piorrea

Una diagnosi di piorrea viene stabilita esaminando i tessuti gengivali molli intorno ai denti con una sonda (cioè, un esame clinico) e valutando il paziente attraverso delle lastre attraverso un esame radiografico per determinare la quantità di perdita ossea attorno ai denti.

 

Le cure possibili

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Come tutte le malattie dentali anche la piorrea può essere facilmente curata se si interviene nelle fasi iniziali, ossia quando si riscontra l’insorgenza dei primi sintomi; in questo caso è quasi sempre sufficiente la rimozione di placca e tartaro tramite interventi di pulizia professionale per ottenere una guarigione completa.

Più complesso è invece il discorso quando è necessario intervenire in un contesto di patologia in fase avanzata, in questo caso gli interventi da eseguire saranno di tipo più invasivo; fortunatamente, se anni fa l’unico trattamento possibile era il ricorso alla dentiera, ora, tramite la chirurgia plastica parodontale, è possibile ricostruire la gengiva tramite innesti oppure, nei casi più gravi, eseguire impianti di nuovi denti tramite viti al titanio fissate nell'osso.

Ad oggi, gli interventi applicabili in casi particolarmente complessi sono riconducibili alla chirurgia parodontale rigenerativa (ossia volta alla rigenerazione dei tessuti parodontali ossei e gengivali danneggiati) o resettiva (che si esegue con anestesia locale o in sedazione e tramite la quale si possono correggere i problemi ossei profondi e rimodellare le zone colpite dall’infezione). Non esiste una terapia predefinita per la cura della piorrea ma ogni caso deve essere analizzato e studiato in maniera approfondita dal dentista che andrà a definire la tipologia di intervento in base allo stato di avanzamento malattia.

 

Rimedi naturali

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Trattandosi di una patologia grave, la piorrea, soprattutto se in fase avanzata, deve essere curata esclusivamente da un dentista, tuttavia si possono utilizzare alcuni rimedi naturali (da affiancare a un’eventuale terapia farmacologica) per mitigarne i sintomi e accelerare il processo di guarigione.

L’aloe vera gel può essere usato direttamente sulle gengive per sfruttarne le proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, così come il propoli, la salvia, il tarassaco, la malva, la ratania e la betulla; si tratta di prodotti erboristici naturali che possono essere d’aiuto ad alleviare i dolori ma che, ovviamente, non possono rappresentare l’unica terapia di intervento e devono essere utilizzati a supporto dei trattamenti dentistici e farmacologici.

In conclusione si può affermare che la parodontite/piorrea è una malattia dal decorso e dalle conseguenze molto gravi e, se non trattata tempestivamente e professionalmente, può portare alla perdita dei denti, pertanto si raccomanda sempre di curare in modo approfondito la propria igiene orale spazzolando i denti per almeno due minuti e di abituarsi ad utilizzare in modo corretto il filo interdentale. Oltre alla cura della propria igiene orale è buona norma effettuare almeno uno o due controlli all’anno dal proprio dentista per eseguire la pulizia di placca e tartaro in modo da prevenire infezioni batteriche.

Approfondisci: Piorrea 10 rimedi naturali.