Clorexidina: cos'è, a cosa serve

 

clorexidina

La clorexidina è il più efficace disinfettante battericida per il cavo orale, agisce contro i batteri (microbi gram positivi e gram negativi) responsabili della patologie del parodonto (piorrea): è un antibatterico che contrasta l’infezione provocata da ascessi o tasche parodontali, gengiviti marginali derivanti da scarsa o scorretta igiene orale.

Il colluttorio a base di gluconato di clorexidina serve anche come trattamento per riparare i tessuti gengivali a seguito di traumi dentali o cisti orali, nonché per disinfettare il cavo orale dopo un intervento chirurgico odontoiatrico o di implantologia.

 

 

Indicazioni

Principalmente, la clorexidina viene commercializzata come colluttorio a tre differenti concentrazioni: 0,05% indicata per l’alitosi, gengiviti e per la prevenzione della formazione di placca, 0,12% e 0,2% per infezioni, ascessi parodontali e dopo interventi di ortodonzia.

Risulta attiva anche contro funghi e virus incapsulati ed efficace nelle soluzioni per lenti a contatto o disinfettanti per mani e mucose.

Disinfetta la pelle del paziente e del medico prima di un intervento chirurgico o dopo un infortunio, cura il cosiddetto piede dell’atleta e risulta molto efficace per l’acne grave, il trattamento della pelle secca e la prevenzione delle piaghe da decubito.

 

L’efficacia della clorexidina: ecco perché

Le particolari proprietà della clorexidina sono due:

  • Si distribuisce e si assorbe molto bene e si mantiene attiva nel cavo orale fino a 8-12 ore;

  • Non induce resistenze batteriche;

  • Rispetto ad altri battericidi è più efficace nel prevenire (ed anche rimuovere) la formazione di placca.

 

Riguardo all’ultimo vantaggio (prevenzione della placca), le opinioni sono controverse non tanto per l’efficacia quanto per il fatto che non si può fare un uso prolungato di clorexidina.

 

 

Dosaggio e tempi di somministrazione

clorexidina-controindicazioni

La posologia consiglia non più di due sciacqui orali al giorno (mattina e sera) a distanza di mezz’ora dall’igiene orale scrupolosa in quanto l’azione della clorexidina potrebbe essere annullata dai composti presenti nei dentifrici ed altri colluttori.

Lo sciacquo va eseguito per un minuto almeno con un cucchiaio di colluttorio puro, non diluito.

Dopo l’applicazione, evitate di deglutire, risciacquare, bere (soprattutto caffè e tè), mangiare, fumare o spazzolare i denti per almeno un’ora.

La sintomatologia dolorosa si risolve dopo una settimana, oltre la quale i dentisti in genere consigliano di sospendere il trattamento in quanto la clorexidina (concentrazione 0,2%) rischia di macchiare i denti: generalmente, si raccomanda di non protrarre l’uso del colluttorio oltre 2/3 settimane.

 

Effetti indesiderati per l’uso prolungato di clorexidina

Oltre il periodo consigliato la clorexidina potrebbe causare bruciore alle mucose orali, alterare la normale cromia dello smalto macchiando i denti ma anche la resina delle otturazioni.

Potrebbe anche verificarsi un’alterazione del gusto temporanea che si risolve sospendendo il trattamento.

In caso di allergia, si manifestano le classiche reazioni come gonfiore della lingua, del viso, dei piedi e delle mani, prurito, problemi di respirazione, irritazioni o eruzioni cutanee.

Usata come collirio, la clorexidina (concentrazione 0,2%) può provocare lesioni gravi e permanenti all’occhio.

 

Attenzione alle ultime scoperte

clorexidina-colluttorio

E’ recente la scoperta relativa ad uno studio pubblicato sulla rivista americana Antimicrobial and Chemotherapy secondo cui l’esposizione a concentrazioni crescenti di clorexidina provoca la comparsa di ceppi di Klebsiella penumoniae resistenti alla colistina, che è alla base del trattamento antibiotico per le forme di multi-drug resistance.

Tale scoperta induce i medici a riflettere su nuovi disinfettanti o antisettici da usare negli ospedali.